La progettazione dei parcheggi in struttura richiede attente valutazioni sull’impatto ambientale degli interventi. Nel caso di parcheggi multipiano fuori terra l’impatto ambientale è dovuto alle strutture emergenti dell’edificio ed alle finiture visibili. Per i parcheggi interrati l’impatto costituito dalle strutture proprie è minimo (rampe di accesso veicolare e strutture di protezione degli accessi pedonali), tuttavia le operazioni di scavo richiedono movimenti di terreno ed opere di ripristino ambientale sulla copertura dell’edificio. In genere vengono richiesti interventi di riqualificazione ambientale, con la creazione sulla superficie di aree di fruibilità pedonale ed interventi di decoro a verde con inserimento di elementi di arredo urbano.
La grafica computerizzata, ed in particolare le ambientazioni 3d renderizzate con idonei programmi, rappresentano un ausilio prezioso per studiare e visualizzare possibili soluzioni alternative di inserimento ambientale degli interventi progettati.
Per i parcheggi fuori terra, come si è già osservato, l’impatto ambientale è presente di necessità, dunque è bene far ricorso ad alcuni espedienti di mitigazione dell’impatto delle strutture.
L’esempio sottostante mostra una vista virtuale di un parcheggio multipiano fuori terra a servizio del personale del policlinico di una città di medio-grandi dimensioni.
Tra gli elementi strutturali per i quali può essere opportuno studiare idonee soluzioni di inserimento ambientale vi sono gli accessi pedonali dei parcheggi interrati: si tratta di piccoli edifici emergenti tra i quali uno (di solito) o due (per i parcheggi di maggiori dimensioni) possono svolgere la funzione di accesi pedonali principali, talora dotati, oltre che di corpo scale ed uno o due ascensori di collegamento con i livelli interrati, di locali con funzioni ausiliarie (come il locale gestione e controllo del parcheggio, o i servizi igienici per il pubblico) oppure di locali commerciali: bar, edicole, ecc.
Nelle immagini seguenti alcuni esempi di proposte relative a soluzioni di inserimento ambientale di accessi pedonali: nella maggior parte dei casi si tratta di idee architettoniche sviluppate in funzione delle caratteristiche dell’ambiente urbano in cui le strutture devono inserirsi e col quale devono integrarsi in modo armonioso, anche se non privo di innovazione stilistica.
Le caratteristiche degli accessi pedonali possono richiamare i requisiti urbanistici ed architettonici dell’ambiente circostante, oppure presentare soluzioni innovative, ma sempre gradevoli sotto il profilo estetico e comunque armonizzate con la fruibilità dell’ambiente circostante, che può essere un parco, una strada o una piazza cittadina.
Si tenga infatti presente che gli accessi pedonali sono le strutture emergenti dei parcheggi interrati, la superficie di copertura dei quali è quasi sempre oggetto di interventi di riqualificazione ambientale, all’interno dei quali gli accessi pedonali hanno una funzione fortemente caratterizzante come indicatori della presenza del parcheggio e come vie di uscita destinate a mediare il trasferimento degli utenti da un ambiente interno underground (i piani del parcheggio) ad uno esterno open air (un ambito cittadino).
Esempio di un parcheggio interrato multipiano nel sottosuolo di un’area in pendenza da adibire a parco pubblico. Oltre ad adattare la struttura del parcheggio ai requisiti dell’area, sono stati previsti particolari accorgimenti per la stabilizzazione del terreno sulla copertura del parcheggio e per le misure di di impermeabilizzazione e di protezione degli apparati radicali delle piante (anche alberi) che saranno messe a dimora al di sopra della copertura.
Anche in questo esempio abbiamo un parcheggio interrato con alcuni livelli soprastanti destinati ad aree commerciali inseriti nel sottosuolo di un’area in pendenza.
La stessa soluzione progettuale rielaborata da un diverso punto di vista.
La soluzione di progetto prevede la creazione sulla superficie dell’intervento di un parco pubblico con un gioco di laghetti terrazzati che degradano formando cascatelle tra un livello e l’altro. In questo modo i livelli superiori dell’edificio interrato presentano un fronte aperto sulle terrazzature del parco, e la pendenza viene spezzata in una serie di livelli orizzontali.
Gli elementi di mitigazione dell’impatto ambientale sono rappresentati da vasche e fioriere con piante da fiore ricadenti e da cortine di siepi distribuite lungo i parapetti anteriori della parte a vista dell’intervento.
Un parcheggio multipiano fuori terra da realizzare a ridosso della scarpata che separa i padiglioni superiori da quelli a livello inferiore di un policlinico cittadino.
Esempio di struttura adattata alle caratteristiche estetiche ed architettoniche dell’ambiente urbano preesistente.
Soluzione relativa ad un accesso pedonale per un grande parcheggio interrato: la struttura è destinata a contenere anche alcuni locali di servizio.
Un esempio di un accesso pedonale da inserire in un’area destinata a parco urbano.
Una proposta innovativa nella quale gli elementi strutturali richiamano la ramificazione degli alberi del parco circostante, mentre pannelli in lega leggera e vetro con funzione di protezione dalle intemperie ricordano le chiome degli alberi.
Un altro dettaglio della stessa soluzione progettuale
Una semplice struttura vetrata per un’uscita pedonale secondaria (vano scale ed ascensore).
Lo studio prevede la creazione di un’ampia area a prato su tutta la copertura del parcheggio: all’interno di tale area sono ricavati i percorsi pedonali ed alcune aiuole destinate a contenere piante ornamentali ed alberi a basso fusto. All’interno delle aiuole sono posizionati anche i cavedi di aerazione del parcheggio.
Vengono inoltre presentate alcune visualizzazioni prospettiche a volo d’uccello per rendere l’idea dell’effetto finale del parco realizzato.
Non di rado viene richiesta la realizzazione di un parco urbano sulla copertura del parcheggio, anche integrato con altre zone a verde preesistenti in aree prossime a quella dell’intervento. In questi casi va studiata la possibilità di mettere a dimora sulla superficie del parcheggio anche alberi a basso-medio fusto, integrandoli con le alberature preesistenti. Vanno adottate idonee soluzioni che consentano lo sviluppo e la protezione dell’apparato radicale sulla copertura del parcheggio.
Le immagini seguenti presentano alcune soluzioni per la creazione di un parco sulla superficie di un parcheggio interrato.
All’interno del parco di superficie sono situati alcuni degli accessi pedonali, integrati con i percorsi del parco. Per la realizzazione di tali accessi possono essere proposte alcune soluzioni alternative, come ad esempio quelle qui sotto evidenziate.
In qualche caso particolare la superficie di copertura del parcheggio può essere molto ampia, ed inserita all’interno di un ambiente soggetto a vincoli di natura storica, ambientale o paesaggistica. Sarà allora opportuno presentare alcune proposte alternative da sottoporre all’attenzione ed alla valutazione della locale Soprintendenza ai beni ambientali, alla quale sarà richiesto di dare il proprio benestare alla realizzazione dell’opera.
Tra le due proposte dell’esempio seguente, quella a sinistra, che prevedeva la creazione di un ampio parco-giardino sulla superficie di un parcheggio interrato, non venne accolta dalla Soprintendenza, che preferì la soluzione minimalista molto più semplice dell’immagine di destra, tesa a ripristinare ed a mantenere i caratteri storici ed ambientali dell’area interessata.
Nel caso dei parcheggi a raso, non si presentano di solito problemi di inserimento ambientale dato che l’area dell’intervento deve risultare già destinata a parcheggio nel PRG urbano. È comunque possibile anche per questi parcheggi adottare alcune semplici misure di mitigazione dell’impatto ambientale, la più diffusa delle quali consiste nella messa a dimora di alberi all’interno delle aiuole di separazione tra le file di stalli, come illustrato negli esempi sotto riportati.
Due possibili soluzioni per l’accesso pedonale principale di un grande parcheggio interrato all’interno del parco ricavato sulla superficie. Sono accettabili tanto proposte di integrazione ambientale “classica”, come quella sopra, quanto soluzioni più innovative, come quella a lato, purché affidate ad idee che possano incontrare il favore dei fruitori del parco e più in generale della cittadinanza.
Gli alberi messi a dimora nelle aiuole di separazione tra le fille di stalli hanno la duplice funzione di costituire una misura di mitigazione dell’impatto ambientale e di ombreggiare parte dei veicoli in sosta soprattutto durante la stagione estiva
Si possono anche eseguire dei rendering 3D per visualizzare l’inserimento di elementi di arredo urbano o di particolari piante e l’effetto decorativo che ne risulta.
La Soprintendenza ha preferito la soluzione qui illustrata, molto più semplice, che prevede un’unica ampia area a prato nella quale sono inserite anche le griglie orizzontali di chiusura dei cavedi di aerazione del parcheggio. Il motivo di questa scelta è dovuto al fatto che storicamente l’area si è sempre presentata come un’ampia superficie libera.
La soluzione qui sopra illustrata prevedeva la creazione sulla superficie del parcheggio interrato di un parco-giardino a disegno regolare, con siepi all’italiana, aiuole fiorite e sentieri di raccordo con l’area alberata preesistente. Un laghetto con ninfee ed un’area destinata a giuochi per l’infanzia avrebbero completato la riqualificazione della superficie.
Va segnalata la possibilità di inserire piante ed altri elementi di arredo urbano all’interno dei cavedi di aerazione
di parcheggi a 2 o al massimo a 3 livelli interrati, sempre che tali cavedi siano in grado di assicurare un adeguato livello di illuminazione almeno durante buona parte dell’anno.
La percezione del parcheggio alberato da una delle corsie di accesso veicolare mette subito in evidenza le chiome degli alberi, dando al quadro di insieme un effetto simile a quello di un parco.
Un esempio di “rock garden” con laghetto ed alcune piante destinate a crescere relizzato all’interno dell’ampio cavedio di un parcheggio in Olanda. Le migliori condizioni climatiche italiane rendono questa soluzione praticabile, consentendo anche l’inserimento di alberi a portamento verticale con chioma emergente dal cavedio.